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Grumman HU-16A

  • Grumman HU-16A
  • MM 51-7253
  • Codice: 15-14
  • nc G-344
  • luogo foto: Castello di San Pelagio, via San Pelagio 50 – Due Carrare 35020 (PD)
  • Data foto: 1984
  • Autore foto: Aeroflash

Grumman HU-16A MM 51-7253: Fu l’ultimo dei nostri Albatros ad entrare in servizio, facente parte del lotto di 6 velivoli acquistati dall’AMI a Davis Monthan e trasferiti dal 1965 in Italia, e fu l’ultimo dei nostri Albatros a Volare in Italia, anche se non operativamente. Il volo, il 31 agosto 1979, trasferì da Ciampino a Padova il vecchio Grumman, destinato al Museo del volo di S. Pelagio. Tra burocrazia e tempi per lo smontaggio, il velivolo rimase fermo a Padova sino al 6 maggio 1981, quando la fusoliera alleggerita di tutto, venne trasferita al museo con l’impiego di un CH 47C del 1° Raggruppamento “Antares”. Con un volo di 20 minuti i piloti Col. Surrentino e Magg. Stefanelli, sorvolarono gli 8 chilometri di distanza tra l’aeroporto di Padova e il museo, con il carico di 4 tonnellate appeso al gancio baricentrico. Nei giorni successivi un gruppo di specialisti del 15° Stormo provvide al rimontaggio dell’idrovolante, operazione completata con la messa in moto del velivolo, esposto da allora su un isolotto nel mezzo di un laghetto per i cigni, completo di ogni sua parte, compresa la scaletta di accesso, conservata all’interno del museo. Per diversi anni a venire un maresciallo in pensione almeno una volta l’anno si recava al museo e con l’aiuto di una batteria da autocarro lo rimetteva in moto. La mattina faceva fare alcuni giri alle eliche per far circolare l’olio e il pomeriggio gli sbuffanti e scoppiettanti motori rombavano nuovamente. Il velivolo rimase così conservato per molti anni sino a quando nel 2011 l’AMI, che ne era legittima proprietaria, inspiegabilmente decise di venderlo al museo che però comunicò di non essere in grado di acquisire l’aereo che finì così all’asta. Se lo aggiudicò un’associazione di Ravenna per la cifra di 14.000 euro con l’idea di rimetterlo in volo. Ma il progetto rimase un sogno. Solo per spostare il velivolo si arrivò sino ai primi mesi del 2013. La fine “scandalosa” della storia del vecchio Grumman è ormai nota e non ci sentiamo di riaccendere inutili polemiche. Purtroppo il 17 maggio del 2013 il velivolo venne demolito mettendo definitivamente la parola fine a quanti veramente sognavano di vederlo nuovamente volare. L’Associazione Fly Albatross di Ravenna che voleva restaurare il Grumman, aveva così ricostruito la storia del velivolo.

Il Grumman SA-16A, numero di serie G344, esce dalla catena di montaggio della Grumman Aircraft a Bethpage (New York) con la matricola militare USAF 51-7253, per essere consegnato all’USAF il 18 gennaio 1954.
vita operativa presso l’USAF:
Gennaio 1954: 580th Air Resupply and Communications Service Group (US Air Force Europe) presso la base aerea Wheelus (ora Mitiga) in Libia con rischieramento sulla base aerea Nouasseur in Marocco;
Settembre 1956: 7272rd Air Base Wing (US Air Force Europe) presso la base aerea Wheelus (ora Mitiga) in Libia;
Novembre 1956: Grumman Aircraft, Bethpage;
Febbraio 1957: 2585th Air Reserve Flying Center (US Air Reserves) presso l’aeroporto internazionale di Miami (FLORIDA);
Novembre 1957: 130th Air Resupply and Communications Service Group (Air National Guard) presso l’aeroporto Kanawha (WEST VIRGINIA);
Febbraio 1959:130th Troop Carrier (Medium) Squadron (Air National Guard) presso l’aeroporto Kanawha (WEST VIRGINIA) (ridenominato nel 1962 HU-16A);
Gennaio 1963: 130th Troop Carrier (Medium) Group (Air National Guard) presso l’aeroporto Kanawha (WEST VIRGINIA);
Luglio 1963: 130th Air Commando Group (Air National Guard) presso l’aeroporto Kanawha (WEST VIRGINIA);
Ottobre 1963: 2704th Aircraft Storage and Disposition Group (Air Material Command) presso la base aerea Davis-Monthan (Arizona);
Settembre 1965: Cancellato dagli inventari USAF per il trasferimento all’Aeronautica Militare Italiana.
Giunge in Italia nel 1966, acquistato dai surplus dall’USAF, quale parte di un lotto di 6 esemplari. Mantiene, come tutti gli altri HU-16A italiani, il numero di matricola militare originale (51-7253) e riceve la la sigla 15-14.
Nel 1979 compie il suo ultimo volo da Ciampino a Padova.

Nel 1981 arriva a San Pelagio e viene sistemato sulla penisola al laghetto.
Idrovolante di proprietà dell’Aeronautica Militare concesso al Museo con “prestito a titolo gratuito di materiale speciale aeronautico” con polizza assicurativa adeguata.
1990 Richiesta all’Aeronautica Militare di restauro dell’idrovolante con sopralluogo dell’Aeronautica Militare che conferma le necessità di intervento.
Nessun sviluppo.
2004 L’Aeronautica Militare rivede le modalità di prestito, non più gratuito con adeguata polizza assicurativa, ma cauzione o fideiussione bancaria – insostenibile per il Museo che rinuncia al prestito e rimette l’idrovolante a disposizione dell’A.M.I.. comunicazioni verbali che non portano a nessun cambiamento
2009 Intenzione verbale dell’Aeronautica Militare di donare l’idrovolante al Museo.
Nessun sviluppo.
2012
Asta dell’Aeronautica Militare per la vendita dell’idrovolante, Fly Albatross di Ravenna si aggiudica il velivolo
Gennaio 2013: accordo scritto per il trasferimento dell’idrovolante a Ravenna: Fly Albatross si impegna a iniziare i lavori lunedì 28 gennaio 2013, liberare penisola e parcheggio Museo entro il 2 mazo 2013, completare tutte le operazioni di smontaggio nel prato antistante il Museo entro il 30 aprile 2013
14 febbraio 2013: spostamento dell’idrovolante dalla penisola al parcheggio Museo da parte di Fly Albatross
marzo, aprile 2013: smontaggio di alcuni componenti da parte di Fly Albatross
15 maggio 2013: comunicazione di Fly Albatross per “spostamento del velivolo per venerdì 17.05”
16 maggio 2013: incontro con l’Aeronautica Militare che conferma lo spostamento dell’idrovolante il 17 maggio verso Brescia
17 maggio 2013 ore 9.00 (apertura Museo) parte dell’idrovolante già demolito…

Atterrato per l’ultima volta a Padova – Foto E.Borella da JP4

Durante il trasferimento al Museo – Foto Alata Internazionale maggio 1981

06.05.1981 arrivato a san pelagio – Archivio IHAP

Nella postazione prevista – Archivio IHAP

Il personale del 15° Stormo incaricato del rimontaggio – Archivio IHAP

Personale del 15° Stormo con la direttrice del museo, Ricciarda Aversani – Archivio IHAP

Il velivolo nel 1984 – Foto Aeroflash

I festeggiamenti dopo aver rimesso in moto l’Albatross – Foto autore sconosciuto

Una delle tente scolaresche in visita al museo – Foto autore sconosciuto

Operazione di spostamento e posizionamento nel parcheggio in attesa di un trasferimento che non avverrà mai – Foto Claudio Toselli

17 maggio 2013 sotto il ragno del demolitore svaniscono tanti sogni e tanti ricordi – Foto autore sconosciuto

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Sopra e sotto, gli interni praticamente perfetti del velivolo all’arrivo

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Il museo espone anche un discreto numero di reperti storici come motori e parti varie …